Legalità,etica e buon governo

di Paolo Giudici

giustizia11

Il rispetto della legalità è condizione necessaria ma non sufficiente nell’esercizio dell’amministrazione pubblica.

La legalità senza etica è una scatola vuota, è prosa priva di significato, è un mero esercizio di rispetto della forma. Se il rispetto della forma è un cardine dell’esercizio del diritto, nella pratica amministrativa è spesso usata come escamotage per superare le empasse che l’etica impone. Si arriva al paradosso che il rispetto della forma è lo strumento utilizzato per l’esercizio della cattiva amministrazione.

Con questo non voglio sostenere che sia necessario disattendere le procedure amministrative, anzi sono per il rigoroso rispetto, ma nell’ambito dell’etica. Un’amministrazione pubblica dovrebbe sempre porsi la domanda se ciò che sta facendo sia etico – non voglio addentrarmi in una disamina del termine “etico”, non ne ho la profondità necessaria – mi riferisco soltanto all’onestà intellettuale e alla coerenza che gli amministratori eletti debbono osservare nel rispetto del contratto stipulato con gli elettori al momento della consultazione elettorale.

Perciò, per un sindaco o un consigliere, è molto facile comportarsi eticamente: basta che osservi il contratto stipulato, cioè attenersi a ciò che ha dichiarato in campagna elettorale. Io non ho mai sentito candidati esprimersi a favore delle pratiche, se pur lecite, d’ascolto delle lobbies elettorali, di promuovere o favorire le reti d’appartenenza, siano esse sportive, economiche, culturali o religiose. Non ho mai sentito candidati esprimersi in modo favorevole all’appartenenza e non al merito. Ma se ci si allontana un poco dagli atti amministrativi, tutti leciti, anche quello di FaceBook, e poniamo la nostra attenzione sulla struttura generale della nostra comunità, l’immagine che si presenta è forte come un quadro impressionista e il significato si palesa tra i chiaroscuri della pittura.

Ciò che emerge è una società dell’appartenenza, solida e solidale (tra di loro): chi era qua poi è là, chi era sotto va di sopra, chi a babordo va a tribordo e così via, nel pieno rispetto del comando dell’ammiraglio borbonico “facimme a muina”.

Le cose importanti diventano quelle che generano consenso tra i manutentori delle lobby, anche se apparentemente con significati nobili e condivisibili. Come ciò sia possibile è facile a spiegarsi: viviamo in una comunità di forte “appartenenza”. La rete dei rapporti di convenienza (leciti ma non etici) è talmente estesa e ramificata da coinvolgere una ampia parte della popolazione locale: pubblici amministratori e tecnici che hanno forti rapporti con imprese, ex politici in qualità di dirigenti in strutture private/pubbliche, ex politici a dirigere organizzazioni professionali, ex politici a presiedere centri di ricerca, ex politici sparsi un po’ ovunque sul territorio locale a mo’ di garanzia e gratifica sulla base dei servizi prestati.

Quelle persone che conosco, sono tutte persone per bene, ma non è questo il punto. La vera questione è proprio questo modo di gestione che impedisce il ricambio ed il fiorire delle idee, tiene lontano i giovani, le persone creative e tende premiare soltanto la fedeltà e l’appartenenza. Tenere distanti le persone creative porta ad un declino lento ma inesorabile della comunità. Abbiamo un forte bisogno di spezzare i legami di questa società interamente basata sull’appartenenza, abbiamo bisogno di una città che richiama le persone capaci, creative anche bohemienne, abbiamo bisogno di idee di innovazione. Non voglio assistere impotente al totale affrancamento della società dell’appartenenza sulla società del merito ed è per questo che con grande pena al cuore, ma nel contempo con grande speranza, scrivo questa lettera.

Paolo Giudici

24 gennaio 2009 at 13:08 Lascia un commento

Coordinamento Provinciale, 19 gennaio 2009

A tutte le iscritte e iscritti, simpatizzanti e sostenitori, è convocato il Coordinamento Provinciale IdV il giorno lunedì 19 gennaio, alle ore 20.30, presso il Centro Sociale “Buco Magico” a Buco del Signore (sala 1° piano), via Martiri di Cervarolo, Reggio Emilia.

L’Ordine del Giorno è il seguente:

  • elezione Responsabile Femminile Provinciale (la riunione delle iscritte, e relativa elezione della responsabile, potrà svolgersi nella saletta piccola);
  • programma politico per Elezioni Amministrative: riflessioni, suggerimenti, contributi;
  • situazione incontri con i segretari Pd e con altre forze politiche;
  • chiusura Tesseramento 2008;
  • varie ed eventuali.

Non mancate!

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LIANA BARBATI
Segretaria Provinciale Italia dei Valori

18 gennaio 2009 at 17:51 Lascia un commento

Censura:obbligo morale!

censura

Siamo in una situazione abbastanza complicata. Israele continua i suoi attacchi verso la striscia di Gaza,uccidendo centinaia di civili(colpendo anche sedi di associazioni umanitarie che,grazie a dio,aiutano nel limite del possibile gli sfollati). La crisi economica continua inarrestabile la sua corsa,colpendo la maggior parte delle industrie italiane,che diminuiscono(di giorno in giorno)la loro produzione,oltre alle relative vendite. La giustizia italiana fa acqua da tutte le parti ed urge un cambiamento radicale(anche se il fatto di renderla più politicizzata certo non aiuta il sistema,ma non sono qua per fare commenti su ciò).Insomma,come visto i problemi non mancano. Ma una cosa mi sfugge e,vi assicuro,non so davvero come dare una risposta. Stamattina notavo che su “il Giornale” le notizie che(a parere degli editori) venivano ritenute più importanti, erano “L’indignazione di Fini e dell’Annunziata nei confronti di Santoro per la trasmissione Anno zero( andata in onda ieri sera) meramente pro-palestina(http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=321407)” e”Le indagini contro il figlio di Di Pietro,Cristiano”:tutto in prima pagina come articoli principali.
Non è mia intenzione prendere posizioni sulle già citate questioni,ma spendere due parole questo si. Perché trovo davvero patetico come possa un giornale ritenere notizia/e del giorno fatti come questi. Si rischia veramente di tornare ai tempi del”Maccartismo americano” anni ‘50,dove la paura rossa,faceva mettere in secondo piano ai giornali il fatto che vi era un continente intero da ricostruire(Europa) oltre alle svariate problematiche riguardanti criminalità e debito pubblico che aumentavano. Per non parlare del Presidente della Camera che,telefonando al direttore generale Rai;Claudio Petruccioli,chiede misure di censura verso Santoro e tutto il cast di trasmissione,per aver offeso “oltre ogni decenza” il popolo israeliano. Ma visto che si inneggia sempre alla libertà di espressione ed informazione,voglio ricordare al Presidente Fini che una base fondante della democrazia è appunto il pluralismo di opinione,mentre la censura è un principio sacrosanto e vigoroso dei regimi autoritari. Non si può chiedere ad un direttore di una televisione pubblica di chiudere/censurare un presentatore solo perché si sostiene(visto che non ce stato nessun riferimento preciso a favore della Palestina) che abbia fatto una trasmissione “di parte”.
E oltre a questo ultimo,ma non unico,fatto di censura verso l’informazione,ricordiamo anche le assordanti accuse che vengono rivolte al sig. Antonio Di Pietro da due settimane a questa parte(accuse del tutto infondate,visto che lo stesso parlamentare ha provveduto sul proprio blog a spiegare tutte le domande che gli venivano poste da questo quotidiano,ma che,prontamente,non sono mai state pubblicate sui giornali) per metterlo provocatoriamente(a parer loro)alle strette,su questioni che invece la magistratura ha risolto anni fa.
Ma alla fine convinciamoci di una cosa:se la maggior parte della popolazione appoggia in governo in tutto e per tutto,allora siamo noi le mosche bianche?L’unica risposta che mi viene possibile è “SI”.
Quindi altro che questione morale sui politici:Censusa,obbligo morale dei nuovi italiani!

16 gennaio 2009 at 18:40 Lascia un commento

Voglio…anzi Vogliamo!

“Questo blog voglio(non vorrei:VOGLIO)che diventi un segno che la politica sta cambiando,e la possiamo cambiare.Chi?noi!”     A.Di pietro    http://www.antoniodipietro.it

Viviamo, nel nostro paese, un momento di grande apatia verso le istituzioni che ci governano,dettate dal susseguirsi di malcontento generale,promesse mai rispettate e un “glorioso”susseguirsi di scandali nell’ambito politico.Cosa fare per rimettere tutti gli oggetti al loro posto?Semplicissimo.Ri-dare la politica in mano ai veri titolari:i cittadini!

Con questo blog,l’Italia dei Valori vuole,e voglio personalmente,essere vicina agli abitanti,in tutte le varie categorie: giovani e anziani,lavoratori e disoccupati,uomini e donne.

In vista delle elezioni Amministrative 2009,terrò costantemente aggiornata la popolazione su sviluppi e temi di ogni genere,ricreando con voi un dialogo che si è andato estinguendo negli ultimi anni.Cercando in voi consigli,pareri,domande e proposte.Ciò che dovrebbe fare la politica in un qualsiasi paese democratico!

Vogliamo cambiare questo paese,e per farlo dobbiamo partire dal basso.Per farlo servo io,ma,soprattutto,servite voi.Voi servite per quell’Italia che crede e spera ancora di cambiare,l’italia che vale…L’Italia dei valori

15 gennaio 2009 at 12:59 Lascia un commento


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